Armida Barelli (Milano, 1882 - Marzio, 1952) fece parte del Terz’Ordine Secolare di San Francesco, collaboratrice di Padre Agostino Gemelli e cofondatrice dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel 1964 l'Istituto inaugurò a Greccio l'"Oasi Gesù Bambino", oggi chiamata "Oasi di Greccio", dedicata ai ritiri spirituali e agli incontri di preghiera.
BIOGRAFIA
"Col mio Signore nel cuore io vado incontro a tutto il mondo e sono sicura che con Lui vincerò sempre. Non mi angustio per nulla: ci penserà Lui ad ogni difficoltà"
Armida Barelli nacque a Milano da una agiata famiglia il 1° dicembre 1882. Fece i primi studi in casa, ma non venne educata ai valori spirituali. Passò poi presso le suore Orsoline, e negli anni tra il 1895 e il 1900 studiò presso le suore della S. Croce di Menzingen, conseguendo il diploma di scuola normale e di lingua tedesca. In tale ambiente iniziò a conoscere ed amare il Signore.
Rientrata a Milano, ebbe alcune occasioni per formare una propria famiglia, ma la sua vocazione era un’altra, e si dedicò ad attività caritative per orfani e figli di carcerati. Nel 1909 si consacrò al Signore facendo voto privato di castità.
L’anno seguente conobbe padre Agostino Gemelli, che la orientò verso il Terzo Ordine Francescano, iniziando anche una feconda collaborazione. Tra le diverse attività, la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù dei soldati italiani nella Prima Guerra Mondiale. Nel 1917 l’Arcivescovo di Milano, il Beato cardinale Andrea Carlo Ferrari, la invitò ad occuparsi delle giovani del nascente movimento femminile cattolico. Sorsero così i primi circoli della gioventù femminile di Azione Cattolica, che si sarebbero diffusi anche nelle altre diocesi italiane. Nel 1918 papa Benedetto XV la nominò vicepresidente dell’Unione Donne Cattoliche Italiane. Girò per tutta l’Italia, organizzando convegni e congressi a vari livelli, ma anche settimane sociali, pellegrinaggi, corsi di cultura e formazione. Diede anche grande impulso all’attività cattolica femminile nelle Leghe Internazionali; era considerata dalle giovani come una “sorella maggiore”.
Il 19 novembre 1919, ad Assisi con un gruppo di amiche, avviò una nuova forma di consacrazione laicale, riconosciuta in seguito da Pio XII dopo la Provida Mater, dando così inizio all’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo, presente in molti paesi. Su impulso dell’enciclica Maximum illud, avviò l’opera missionaria della gioventù femminile in Cina, collaborando con i Vescovi francescani delle missioni.
Insieme a Mons. Luigi Olgiati e al Venerabile Ludovico Necchi collaborò con padre Gemelli alla fondazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, avvenuta nel 1921. Diede vita anche all’associazione degli amici dell’Università, e con l’approvazione di Pio XI, la giornata universitaria per la raccolta di fondi nelle varie diocesi. In questo contesto nacque anche la casa editrice Vita e Pensiero.
Nel 1929 organizzò l’Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, per la diffusione nelle parrocchie della vita liturgica con spiritualità cristocentrica. Con deciso impegno avanzava nella via della santità esercitando generosamente e con perseveranza e gioia la vita cristiana, coinvolgendo molte altre persone. La sua crescita spirituale fu caratterizzata dall’adempimento della volontà di Dio e mettendo a frutto, per il bene della Chiesa, i talenti che aveva ricevuti. La sua vita spirituale e la sua azione apostolica erano curate con l’Eucaristia, la parola di Dio, la liturgia, le devozioni al Sacro Cuore e all’Immacolata. Fu un’apostola della santità aperta a tutti, compiendo i doveri quotidiani in maniera armoniosa e in mezzo a molteplici impegni.
Adempì anche i suoi doveri verso genitori, parenti e collaboratori, con una capacità di attenzione e premura verso tutti. Ebbe grande fiducia nella divina Provvidenza e camminò con ricchezza di fede e di speranza. Aveva scritto già nel 1912: «Contro ogni speranza spero che Dio mi faccia santa. Col mio Signore nel cuore io vado incontro a tutto il mondo e sono sicura che con lui vincerò sempre. Non mi angustio per nulla: ci penserà lui ad ogni difficoltà».
Nel 1946 Pio XII la nominò vicepresidente generale dell’Azione Cattolica italiana; qualche anno dopo le si manifestò una grave malattia, che ella visse con fede e spirito di penitenza. Morì a Marzio (Varese) il 15 agosto 1952.
Il decreto sull’eroicità delle virtù venne promulgato il 1° giugno 2007.
Per la beatificazione, la Postulazione della Causa presentò all’esame della Congregazione l’asserita guarigione miracolosa, attribuita alla sua intercessione, riguardante la Signora A. M. da “grave politrauma cranio-encefalico, maxillo-facciale e toraco-addominale”. L’evento accadde nel maggio 1989 a Prato (Italia). Il 5 maggio 1989, la Signora M., di 65 anni, mentre rientrava a casa in bicicletta, fu investita da un camion. Venne ricoverata in terapia intensiva nell’ospedale di Prato in stato di coma a livello I e agitazione psicomotoria con stato confusionale. Nei giorni successivi si registrò un peggioramento. Un primo segnale di ripresa si manifestò il 9 maggio, quando A. iniziò a rispondere, anche se ancora in modo un po’ confuso. Il 9 giugno il suo stato neurologico migliorò ulteriormente. Il 14 giugno venne dimessa. Nei mesi successivi presentò un recupero pressoché completo dello stato cognitivo e motorio.
L’artefice dell’invocazione fu la nipote della sanata la quale, dopo aver appreso del grave incidente, cominciò ad invocare la Venerabile Serva di Dio, utilizzando un’immaginetta contenente una sua reliquia. La nipote invitò anche altri familiari ad unirsi all’invocazione per la guarigione della zia. Il successivo 18 maggio si tenne una giornata di preghiera nella Cappella Universitaria del S. Cuore dell’Università Cattolica di Milano, presso la tomba della Venerabile Serva di Dio. Mentre si continuava a pregare, si assistette al viraggio favorevole delle condizioni della paziente che si consolidò nei mesi successivi. È quindi provato il nesso causale tra l’invocazione alla Venerabile e la conseguente guarigione.
Fonte Web: http://www.causesanti.va/it.html
Il testo integrale di Papa Francesco che apre il libro di Ernesto Preziosi su Armida Barelli, uno dei grandi profili femminili della Chiesa e della società italiana del Novecento, che sarà presto innalzata agli altari
LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE
DECRETO SUL MIRACOLO
CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM
MILANO
BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE
della Venerabile Serva di Dio
ARMIDA BARELLI
del Terz’Ordine Francescano Secolare,
Cofondatrice dell’Istituto delle Missionarie della Regalità
di nostro Signore Gesù Cristo
(1882-1952)
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DECRETO SUL MIRACOLO
La Venerabile Serva di Dio Armida Barelli nacque a Milano il 1° dicembre 1882. Conobbe in gioventù Padre Agostino Gemelli, che la orientò al Terz’Ordine Francescano Secolare e col quale diede inizio ad una feconda collaborazione. Il Beato Andrea Carlo Ferrari, Arcivescovo di Milano, le chiese di prendersi cura del movimento femminile cattolico ambrosiano, dal quale nacquero i primi centri della futura Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Divenuta vice-presidente dell’Unione Donne Cattoliche Italiane, la Venerabile Serva di Dio profuse le proprie energie per la diffusione in tutta Italia della Gioventù Femminile di Azione Cattolica. Nel 1919 diede inizio ad una nuova forma di consacrazione laicale, ossia l’Istituto delle Terziarie Francescane del Regno Sociale del Sacro Cuore, che in seguito prese il nome di Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di nostro Signore Gesù Cristo. Animata dallo spirito missionario che in quegli anni il magistero del Papa stava suscitando, sostenne l’opera della Chiesa per l’annunzio del Vangelo e fondò per la Cina l’Istituto “Benedetto XV” per l’accoglienza di ragazze orfane e povere. Nel 1921, cooperò con Padre Agostino Gemelli ed altri alla fondazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Fu nominata vice-presidente dell’Azione Cattolica Italiana. Con grande fede e intensa preghiera sopportò la malattia che la portò alla morte, avvenuta a Marzio, in provincia di Varese, il 15 agosto 1952. Il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha riconosciuto le virtù eroiche della Venerabile Serva di Dio il 1° giugno 2007.
In vista della Beatificazione, la Postulazione della Causa ha proposto allo studio di questa Congregazione delle Cause dei Santi l’asserita guarigione miracolosa di una donna di 65 anni, investita da un camion mentre ritornava a casa in bicicletta. Il fatto avvenne a Prato nel mese di maggio del 1989. La donna venne trasportata in ospedale, dove le vennero diagnosticate fratture plurime al capo, al volto, al torace e alla schiena. La paziente era in stato a tratti comatoso, a tratti confusionale. A motivo della diagnosi che era stata emessa, venne trasferita nel reparto di anestesia e rianimazione. La nipote della donna iniziò a pregare affinché la paziente, per intercessione della Venerabile Serva di Dio Armida Barelli, riacquistasse la salute. Nella stessa preghiera coinvolse parenti ed amici, nonché l’Università Cattolica in una giornata di preghiera. La ripresa dello stato di coscienza fu rapido, e parimenti la donna apriva spontaneamente gli occhi e riprese a parlare. Trascorsi quasi 40 giorni dall’incidente, fu dimessa dall’ospedale.
È evidente il nesso di tempo e causa fra l’invocazione dell’intercessione della Venerabile Serva di Dio e la guarigione della donna, che in seguito godette di buona salute e poté vivere una normale vita sociale.
Su tale guarigione presso la Curia ecclesiastica di Prato si è svolta dal 15 aprile 2004 al 2 aprile 2005 l’Inchiesta diocesana, il cui decreto sulla validità giuridica fu emesso da questa Congregazione delle Cause dei Santi il 17 febbraio 2006. La Consulta Medica, nella seduta del 21 febbraio 2019, ha riconosciuto che la guarigione fu rapida, completa e duratura, nonché inspiegabile secondo le leggi della scienza.
Alla domanda se si sia trattato di un vero miracolo compiuto da Dio, i Consultori Teologi il 5 dicembre 2019 e i Padri Cardinali e Vescovi il 25 aprile 2020 hanno risposto affermativamente.
Il sottoscritto Cardinale Prefetto ha quindi riferito tutte queste cose al Sommo Pontefice Francesco. Sua Santità, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, ha oggi dichiarato: È provato il miracolo compiuto da Dio per intercessione della Venerabile Serva di Dio Armida Barelli del Terz’Ordine Francescano Secolare, Cofondatrice dell’Istituto delle Missionarie della Regalità di nostro Signore Gesù Cristo, ossia della rapida, completa e duratura guarigione di una donna da “grave politrauma cranio-encefalico, maxillo-facciale e toraco-addominale”.
Il Sommo Pontefice ha quindi dato incarico di pubblicare il presente decreto e di metterlo agli atti della Congregazione delle Cause dei Santi.
Roma, 20 febbraio 2021.
Marcello Card. Semeraro
Prefetto
+ Fabio Fabene
Arciv. tit. di Montefiascone
Segretario
Fonte Web: http://www.causesanti.va/it/santi-e-beati/armida-barelli.html
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